4.La cucciolata casalinga
Ecco il primo furbetto. Un evergreen: “la mia adorata cagnolina mi ha fatto dieci cuccioli. Sai il veterinario ha detto che almeno una cucciolata doveva farla, sennò sta male.” Ecco qui alla parola cucciolata attacchi il telefono, senza trascurare che dall’altra parte riecheggi …ille! La parte finale di imbecille. E si, sono un signore se non direi altro, ma il concetto è chiaro no? Io sono un figaccione, credimi, ma ho voglia di riprodurmi quanto di correre la maratona di New York in un giorno di pioggia. Ho un discreto giro di amicizie femminili, idem. Ed è da loro che so che ‘sta storia è una sola. L’unico bisogno in ballo è quello dell’imbecille suddetto di tirare su quattro soldi probabilmente. Sì, perche, in genere dopo la storia del bisogno irrefrenabile di riprodursi attacca quella del: “no, il pedigree non c’è ma è solo una formalità, sai, manco va più di moda. La mia stellina qui è più pura della rugiada di maggio e non ti dico lo strafigo che se l’è fatta. Guarda, 100 euro non mi coprono neanche le spese, ma perché sei tu che, già lo capisco dalla voce, lo amerai tanto…” capito l’antifona? O hai trovato un imbecille a cui la madre ha omesso di spiegare la faccenda delle api e dei fiori o hai trovato uno che vuole tirar su i soldi per le vacanze senza andare troppo per il sottile. Ora, io non voglio tediarti ma i canili sono stracolmi di cani già partoriti, belli e pronti, ogni giorno sono di più, sicuro che ci sia bisogno di sfornarne altri? Ecco appunto. Quindi come detto, attacca il telefono. Prima o poi la smetterà. Speriamo prima.