Snoopy: la fama sul tetto di una cuccia

Era una notte buia e tempestosa, probabilmente, quando nel famoso allevamento della Quercia vennero al mondo 8 cuccioli, e questo evento atmosferico, come sapete, segnò la vita, o almeno la carriera letteraria della nostra star di oggi: Snoopy. L’asso dell’aviazione, l’ineguagliabile penna, il maître à penser (per tutte valga la lucida e insuperata definizione dei gatti: erbacce nel prato della vita), l’interbase dei record, il lettore colto ma prudente (mai più di una parola al giorno), il raffinato corteggiatore di cameriere francesi…, difficile ricordare tutte le medaglie appese al suo collare. Come sapete, è grazie a lui se i cieli sono sicuri. Avete mai visto un Fokker Dr. I avvicinarsi di coda al vostro aereo mentre beati ve ne andate verso la meta delle vacanze? No? Appunto, è grazie a lui e al suo Sopwith Camel (mimetizzato da innocua cuccia per ingannare i radar nemici), che, vigili, solcano i cieli. Ma soprattutto devono dire grazie a lui tutti quei buffi ragazzini, che se non fosse stato per questo beagle trasformista e poliedrico avrebbero forse visto le bozze della loro terza striscia per poi cadere nell’oblio delle buone occasioni perse. E sì, dai, diciamolo, ma veramente qualcuno sopporta Lucy? E il capoccione? Non lo avvolgereste nella coperta dell’amichetto suo, zavorrandoli entrambi con il pianoforte di Schroeder? Lui, il “me”, è la star, com’è giusto che sia. La sua stella brilla sulla Walk of Fame. Sia lode al Grande Bracchetto!

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