
E sì anche noi abbiamo le nostre star. Di alcune di queste si tramanda solo poco più di un nome, ammantate come sono di leggenda le loro gesta. Insomma, che dire, come per voi umani, anche a noi ogni tanto piace tirarcela un po’, del tutto immeritatamente, rivendicando la medesima appartenenza a cotanta eroica schiatta. Prendiamo Argo. Di lui si ricordano principalmente due cose: che aveva gusti discutibili quanto a luoghi in cui schiacciare un pisolino e che, tradotto in termini canini, faceva sembrare un giovanotto persino Matusalemme. Sì perché il “me” in questione dopo aver salutato giovane e pimpante compagno di gagliarde cacce, il suo astuto Ulisse, passa i successivi vent’anni, no dico vent’anni, manco un barboncino toy nutrito a gerovital, ad aspettarlo steso al sole di Itaca. Ora, io sono ben felice che a voi umani queste cose vi commuovano, ci fanno buon gioco, ma dico io: vent’anni sostanzialmente a fare una beata fava, tant’è che quando quell’altro degno compare dell’umano suo, dopo essersi fatto gli affari suoi in giro per il mondo di allora, torna a casa, se la trova, come dire, un pochino occupata. Passi che ‘sto eroico e leggendario avo spenda l’ultimo refolo della sua oziosa vita, per l’occasione issata su un cumulo di “cacca”, per muovere la punta della coda, infestata da una colonia di zecche come riferiscono le cronache, il che certamente avrà reso più difficoltosa la manovra, passi che sia l’unico a filarsi l’umano di ritorno dopo vent’anni di bagordi, passi che nell’incrocio dei loro sguardi si giochi metà del pathos dell’Odissea, colato dritto dritto in quella lacrimuccia che Ulisse si spreme per l’occasione, ma nei vent’anni precedenti che accidenti ha fatto? Non si sa, perche voi umani che siete noti per perdervi dietro alle bazzecole se ben raccontate, vi perdete così le questioni importanti: chi accidenti ha fatto entrare i Proci, che per di più si sono scofananati tutto? Chiariamo io sono un tipo riflessivo, ci penso bene prima di passare all’azione, pondero, cerco soluzioni alternative, non disdegno la diplomazia da divano, ma vi assicuro che se mentre i miei umani sono distratti altrove, qualcuno cercasse di aprire il frigorifero di casa nostra l’unica cosa che ritroverebbero al loro ritorno sarebbe…e niente, sarebbe niente. Si chiama evoluzione darwiniana: chi difende il frigorifero sopravvive e prospera.